La Rivoluzione comincia da Malnate
C’è un fattore che accomuna tante vittorie in questa tornata elettorale. C’è un colore: l’arancione. È il colore di Giuliano Pisapia, di Luigi De Magistris, di Edoardo Guenzani, di Samuele Astuti. È il colore del vento che cambia, di una rivoluzione giovane. È il colore del sorriso.
Non è cosa da poco sorridere in un Paese dove la disoccupazione giovanile raggiunge livelli spropositati (30%, con punte del 45% al sud) e il dato del PIL è uno dei più bassi d’Europa (0,2% contro l’1,1% medio europeo, e soprattutto il 5% circa previsto per la Germania); dove il rischio della povertà è sperimentato da un italiano ogni quattro (24,7%).
Ecco, negli ultimi due anni una delle chiavi della vittoria della destra berlusconiana, e ancor di più leghista, è stata la rabbia. “Noi siamo dalla vostra parte perché siamo incazzati come voi!”. Questo era il messaggio lanciato, e ben percepito, soprattutto nel profondo nord. Poi, a furia di essere arrabbiati con tutto e con tutti, con gli immigrati, con le tasse, con la burocrazia, con il potere (“Roma ladrona” è uno slogan andato di moda fino all’anno scorso), può succedere che ci si dimentichi di essere seduti proprio sulle poltrone del potere. Ed è un problema; perché può anche capitare che l’elettore abbia le idee confuse a questo punto.
Ecco cosa succede, allora: non c’è più spazio nemmeno per la rabbia, la gente comincia a chiedere risposte e, questa volta, si rivolge a chi è in grado di suscitare emozioni, di dare energia e speranza; di sorridere.
Ieri, 30 maggio 2011, tutti i riflettori erano giustamente concentrati su Milano e Napoli, dove Pisapia e De Magistris hanno festeggiato davanti a grandi folle giovani ed entusiaste. Una passione che da diversi anni era scomparsa dalla vita politica italiana.
È del tutto evidente, comunque, come sia “facile” riuscire a coinvolgere i cittadini in città che contano diverse centinaia di migliaia di abitanti. C’è invece un paese, nel cuore della provincia di Varese, la culla del leghismo, che si chiama Malnate; conta circa 15.000 abitanti. Anche qui, ieri c’è stata una piccola rivoluzione arancione: la corsa per la guida della città è stata vinta da un ragazzo di nome Samuele Astuti, trentacinque anni, che ha proposto “una città a misura di bambino” perché “se va bene per i più piccoli, va bene per tutti”. Ma hanno vinto anche i tantissimi giovani del comitato elettorale “Io anche” che sono stati coinvolti in questa avventura, e ieri erano tutti in piazza a festeggiare il successo del loro amico Samuele.
C’è passione in fermento, e può essere un’occasione per tutta l’Italia, a cominciare da Malnate. Con il sorriso.
Mattia Zarpellon
4 commenti:
Bravo Mattia. I nostri complimenti per la passione con cui scrivi.
Grazie mille a voi per lo spazio che mi avete lasciato!
Grande Mattia: pienamente d'accordo.
Perfetta, a mio parere, l'analisi sulla necessità di avere risposte da chi, sino ad ieri, ha cavalcato l'onda delle protesta e poi, nella pratica ed a conti fatti ha pensato solo di lotizzare tutte le "cadreghe" possibili, creando così "confusione" nell'elettore.
Sempre a mio avviso non si deve perdere l'occasione di coinvogliare il nuovo entusiasmo suscitato dalla "nuova liberazione" dal potere opportunista, personalistico ed interessato del centro destra, verso il vero "vento nuovo", fatto di una politca attenta ai reali bisogni della gente comune (non solo ai problemi giudiziari di una sola persona); un vento nuovo in grado di portare la politica in alto, in grado di "inventare" gli opportuni strumenti per rilanciare l'economia ferma da anni (e non presentare false agevolazioni a vantaggio esclusivo delle Banche e dei poteri forti e che poi non vengono riversati nei meccanismi economici: vedasi le manovre fatte a favore della Banche, senza che queste abbiano poi fatto nulla di positivo a favore dei clienti: chiedete ai poccoli e medi imprenditori che vogliono investire per rilanciarsi o per rinnovarsi se le Banche gli concedono i finanziamenti necessari ...).
La mia personale speranza è che che questa "rivoluzione" non sia un fuoco di paglia o, peggio ancora, faccia ritenere ai politici veramente innovatori e riformisti, di essere arrivati, di aver raggiunto il proprio scopo e, quindi, sentirsi appagati.
La "nuona passione" (come giustamente fotografata da Mattia) deve essere alimentata, valorizzata e supportata.
Buon lavoro e grazie
Esatto, l'importante ora è non fare pasticci, saper sfruttare questo momento positivo e cercare di continuare questa "rivoluzione" arancione.
Il centro destra ha fallito sotto tutti gli aspetti: quello politico, completamente assente perchè riguardante esclusivamente la persona di Berlusconi e i suoi affari (giudiziari ed economici); quello economico, perchè i tagli di Tremonti, per quanto abbiano protetto i conti pubblici, non hanno dato prospettiva al Paese per la fuoriuscita dalla crisi (e i risultati sono evidenti nel dato del PIL); quello etico...nemmeno commentarlo...Da tutto quello che riguarda Berlusconi fino alla compravendita dei parlamentari...
Ora sta a noi...la prossima rivoluzione dovrà partire da Castiglione Olona e dovrà arrivare dritta dritta a Roma!
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