Che il sindaco si dimetta o no, non è poi il tema centrale. Il tema è chi e come governerà il dopo Poretti.
Poretti ha vinto nel 2009 conquistando voti. Oggi cerca di “avere la disponibilità” di qualche dissidente della PDL o degli indipendenti per stare a galla. Non siamo, come dice LUI, alla chiamata degli uomini e donne di buona volontà e di alto senso civico al salvataggio di Castiglione contro i politicanti di ieri. No, siamo al disperato tentativo PERSONALE di sopravvivere e MANTENERE una posizione di “rendita” e,, non ultimo, di approvare un PGT favorevole ai soliti, alla stessa maniera che altri fecero per il PRG nel 1990. La storia non cambia. Forse cambia qualche beneficiario ma non la sostanza dello scambio tra una “cadrega” ed un terreno edificabile.
Punto.
La PDL e la LEGA sono forze dimezzate rispetto al 2009. Poretti sa che il suo consenso politico, dato dai partiti che lo hanno sostenuto, non è più maggioritario e quando afferma di avere avuto in questi giorni molti attestati di stima (compreso quello di prelati) bisogna ricordagli che gli elettori a Castiglione sono circa 5500 e che, di fatto, ha solo SUE percezioni di gradimento che vuol far apparire come consenso; atteggiamento questo di una povertà politica disarmante.
Il tema resta chi e come governerà Castiglione il dopo Poretti.
Progetto Castiglione si propone di diventare grande.
Diventare grandi significa dare identità e strategia al progetto amministrativo, restare piccoli significa delegare la propria identità e la propria strategia unicamente alle persone.
Per poter attuare progetti complessi (centro storico, urbanistica, sviluppo sociale , lavoro e altro), i progetti devono essere di proprietà del soggetto politico-amministrativo non unicamente delle persona(lità).
Progetto Castiglione dovrà affrontare i temi strutturali di questo Comune. Non può pensare, come questa maggioranza fa, di vivere alla giornata senza sentire dentro di se il tema della governance nella sua completezza.
Dentro in questo quadro ci vuole un ottimo capitano e una grande squadra ed è quello a cui stiamo lavorando da tempo anche con altri.
Il come governare passerà attraverso la capacità di autonomia finanziaria che avranno i Comuni nei prossimi anni e di quanto saranno capaci i futuri amministratori di sviluppare quella risorsa, sempre disponibile, che è la partecipazione della gente al bene comune e, non ultimo, far “fruttare” il territorio e gli immobili di proprietà.
Oggi, i Comuni hanno subìto un salasso. Castiglione, per demerito di questa Amministrazione, si trova in una situazione molto delicata, al limite del collasso degli equilibri di bilancio.
Questa Amministrazione, già dal bilancio 2010 (prima manovra Tremonti), doveva parare il colpo agli annunciati tagli ai trasferimenti e metter mano alle priorità di spesa. Non lo fece, anzi.
La struttura del bilancio di previsione e poi del consuntivo 2011 approvati dalla Maggioranza confermarono non solo l’inerzia politica-finanziaria della stessa, ma l’aggravio ulteriore inserendo a bilancio delle voci in entrata che non sarebbero mai state riscosse a fronte di previsione di spese attuate .Per brevità vi consigliamo di andare a rileggervi il loro programma elettorale, dove davano per certo di ricevere finanziamenti da Provincia, Regione e forse anche da Roma (quella “ladrona”).
Letto oggi dimostrerà quant’è grande il fallimento di questa maggioranza.
Abbiamo valutato che la gestione finanziaria del Sindaco Poretti contribuisce almeno per la metà al deficit di bilancio. Tanto è vero che per il bilancio 2012, oltre ad imporre IMU e IRPEF per 400.000 € iscrive in entrata 169.000 € (sentenza giudiziale vinta) e 180.000 € (vendita extra loculi) per equilibrare il bilancio
Peccato che sono entrate una tantum e quella relativa ai loculi ancora tutta da accertare. Sappia cioè che chi farà il bilancio 2013 partirà con meno 349000 €.
Le cifre possono essere approssimative ma la grandezza è quella.
Cominciamo a riflettere insieme su questi primi punti. Noi lo chiedevamo dall'anno scorso. Partiamo dalla realtà di oggi e iniziamo un percorso di analisi e di approfondimento.
Altro compito che spetta a Progetto Castiglione è quello di stimolare e proporre un nuovo modello di gestione del Comune. E' ormai più che evidente che per sopravvivere, l’ente locale deve uscire dagli schemi di comando, di controllo e di gestione che ha oggi ed è una battaglia da combattere insieme ai comuni limitrofi. Occorre, insomma, allargare l’area territoriale perché se si rivisitassero certe competenze replicate in ogni comune e se si trovassero sinergie rivolte al risparmio della spesa fissa (come l'energia) si potrebbero liberare risorse per investimenti e per far crescere nuove forme di servizi collettivi e alla persona.
Non crediamo più percorribile la strada dell'autofinanziamento svendendo territorio (es.Caronno Corbellaro, Careno, Villafranca o Casino/San Pietro) e men che meno di trovare risorse aumentando tasse e tariffe.
Chi vorrà governare prossimamente dovrà indicare, affianco alle promesse, la sostenibilità finanziaria dei propri programmi: questo è il punto vero e lì tutti si confronteranno con la realtà.
Progetto Castiglione è pronto ad affrontare questi ed altri temi, con la serietà e la compattezza che ha sempre dimostrato.
Progetto Castiglione è pronto ad affrontare questi ed altri temi, con la serietà e la compattezza che ha sempre dimostrato.
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